Attraverso il suo sistema di sovvenzioni, lo SCIC può finanziare progetti di ricerca. Puoi trovare maggiori informazioni sulle sovvenzioni all'apposita pagina.
Riconoscimento vocale automatico (ASR)
La DG SCIC, l'Università di Gent e l'Università Johannes Gutenberg di Mainz hanno svolto un progetto di ricerca per valutare potenziali benefici e utilità della tecnologia di riconoscimento vocale automatico in cabina. Il progetto è stato cofinanziato dalla DG SCIC nell'ambito del programma sovvenzioni per azioni di sostegno alla formazione in interpretazione di conferenza. È iniziato nel settembre 2020 e si è concluso nell'agosto 2021.
I ricercatori coinvolti erano Bart Defrancq, responsabile della formazione di interpreti presso l'Università di Gent, e Claudio Fantinuoli (Università Johannes Gutenberg di Mainz), fondatore di InterpretBank. Helena Snoeck (Università di Gent) è stata l'assistente alla ricerca del progetto.
I ricercatori hanno realizzato un'inchiesta tra gli interpreti professionisti della DG SCIC per capire come facilitarne il lavoro e sviluppare strumenti loro utili. Successivamente, hanno chiesto agli interpreti di provare la soluzione proposta in un ambiente di lavoro.
Il riconoscimento vocale automatico può aiutare gli interpreti?
Il riconoscimento vocale automatico (ASR) può risultare utile come strumento di sostegno agli interpreti in cabina. Il sistema ASR estrae informazioni dall'audio dell'oratore per facilitare il lavoro degli interpreti. "Le macchine tendono ad avere buone prestazioni dove gli esseri umani sono più deboli, e viceversa", afferma Bart Defrancq.
Il sistema visualizza i numeri, i nomi e la terminologia menzionati dall'oratore. La terminologia utilizzata proviene dalla banca dati specifica di un evento, che consente agli interpreti di beneficiare degli anni di esperienza dell'organizzazione in altre conferenze e riunioni.
È importante sottolineare che non tutto ciò che viene detto è riportato sullo schermo, visto che questo creerebbe un carico cognitivo supplementare. Lo scopo del compagno di cabina artificiale è quello di fornire assistenza agli interpreti in aree specifiche. "Gli interpreti possono utilizzare il sistema proprio come un collega in cabina", afferma Claudio Fantinuoli, "e consultarlo quando hanno bisogno di aiuto."
Come sono stati organizzati i test?
Un precedente esperimento condotto dai ricercatori con studenti di interpretazione ha mostrato risultati promettenti. Il riconoscimento automatico dei numeri, ad esempio, migliora le prestazioni complessive per quasi tutti i tipi di numero. Il test ha evidenziato che il sistema è in grado di presentare i numeri con un'impressionante accuratezza del 95 %. I ricercatori hanno voluto verificare questi risultati con gli interpreti professionisti della DG SCIC, per assicurarsi che i futuri beneficiai del progetto abbiano la migliore esperienza possibile.
Al test hanno partecipato venti interpreti volontari: dieci della cabina olandese e altri dieci di quella spagnola. L'idea era di effettuare il test in una lingua romanza e in una germanica, considerate le differenze tra le modalità di formazione dei numeri nelle due famiglie linguistiche (si pensi ad esempio a "treinta y dos" in spagnolo e "tweeëndertig" in olandese).
Durante le prove i partecipanti hanno interpretato quattro brevi discorsi (di cinque minuti ciascuno con due minuti di intervallo tra l'uno e l'altro, per un totale di circa trenta minuti) nella loro lingua con l'aiuto dello strumento di riconoscimento vocale. Ai fini di questa esercitazione, i volontari hanno registrato le loro interpretazioni nell'archivio dei discorsi della DG SCIC tramite SCICrec, il software di registrazione disponibile sulla piattaforma. SCICrec offre la possibilità di inserire due tracce audio in un unico file, consentendo così al gruppo di ricerca di confrontare il lavoro degli interpreti.
Prime impressioni
Carmen Gomez von Styp Rekowski, della cabina spagnola, ha partecipato ai test e ha trovato molto interessante sperimentare nuove soluzioni che possano aiutare gli interpreti nel loro lavoro quotidiano. "Il compagno di cabina automatico potrebbe essere utile, sempre che i risultati siano affidabili", ha dichiarato. "Credo sia uno strumento di grande utilità. Non sostituisce un compagno di cabina, ma potrebbe rappresentare un forte vantaggio."
Lo strumento fornisce un aiuto in cabina, sebbene vada ad aggiungersi alla grande quantità di informazioni già disponibili che gli interpreti devono gestire in tempo reale. "Ci sono pro e contro. In cabina dobbiamo processare molte informazioni provenienti da fonti diverse e non è facile abituarsi a gestire nuovi strumenti. A volte dobbiamo trovare e recuperare informazioni su Internet, perché non le abbiamo ricevute in un documento di riunione. Se lo strumento di riconoscimento vocale è affidabile, facile da utilizzare e pratico sarà molto utile."
Link
Se vuoi rimanere aggiornato e saperne di più sull'esperimento puoi anche visitare la pagina dell'Università di Gent.